Nasco a Trieste l’8 luglio 1977, e nel 2004 dopo un incidente motociclistico, divento tetraplegico.
Passato il momento più critico nella preziosa rianimazione di Trieste, vengo trasferito all’ Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione “Gervasutta” di Udine, dove sono stato ricoverato dal luglio 2004 al dicembre 2005.
In quel periodo, oltre a prendere confidenza con la mia nuova realtà ho iniziato a dipingere con la bocca, visto che prima del mio incidente mi piaceva disegnare.
All’inizio l’idea di tenere un pennello con la bocca, non mi piaceva, perché mi faceva sentire ancora più disabile.
Poi confrontandomi anche con la fisioterapista che mi seguiva, ho deciso di provare, e nella sala della terapia occupazionale, mentre gli altri pazienti iniziavano nuovamente a cucinare, altri scoprivano nuovi movimenti o provavano nuove carrozzine, io davo i primi tratti di colore sopra ad un foglio bianco.
E li pian piano ad ogni tratto di colore, iniziavo a familiarizzare con il pennello, ed allo stesso tempo cominciavo anche un’altra riabilitazione, quella del mio mondo interiore.
Ogni giorno in più che passavo in quella sala, sentivo dentro di me la sensazione che si possono superare anche quei momenti tremendi che stavo vivendo, proprio grazie a quel pennello che mi sembrava all’ inizio un nemico, è diventato poi un mio amico.
Dopo il mio ritorno a casa, seguo con il Prof Giorgio Cisco, delle lezioni in cui mi introduce alla storia dell’arte e della pittura.
Con i suoi insegnamenti inizio a trovare anche un mio stile personale, nel quale inizio a riconoscermi.
Nel 2007 dopo essere stato visto dal Presidente Eros Bonamini, entro con mia grande felicità ed orgoglio come borsista nella VDMFK , l’Associazione degli artisti di tutto il mondo che dipingono con la bocca e con il piede, con sede nel Liechtenstein.
Nel 2008 incontro l’artista e Maestro d’Arte Isabel Carafì, dove provo ed imparo le diverse tecniche pittoriche, ed attraverso i suoi insegnamenti, ho la mia svolta artistica.
Le mie opere nascono sempre seguendo i miei stati d’animo, e dall’ascolto del mio sentire interiore.
Il pennello e i colori, sono gli strumenti, per portare sopra la tela quel dialogo.
E una ricerca rivolta ad un percorso artistico più completo, un moto che parte sempre prima dal cuore diventando poi movimento fisico.
Dentro le mie possibilità, provo ad inserirmi nel tessuto sociale esprimendomi con le mie opere.
Un elenco che testimonia la mia presenza nella città di Trieste e non solo.